111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo by Romolo Giovanni Capuano

111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo by Romolo Giovanni Capuano

autore:Romolo Giovanni Capuano
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2013-09-22T22:00:00+00:00


57) Medicine poco salutari Nella società multiculturale.

caratterizzata da densi flussi migratori e pluralità linguistiche, uno dei problemi che gli amministratori si trovano di fronte con maggiore frequenza è come soddisfare i bisogni eterogenei espressi dalle numerose comunità che si ritrovano a vivere fianco a fianco. Tra questi bisogni figura prioritariamente l'accesso paritario a risorse e strutture cittadine, comprese quelle riguardanti la salute. É in questo spirito che, nel 2000, Bill Clinton firmò l'Ordine Esecutivo 131666, che favoriva l'accesso ai servizi per le persone con scarsa conoscenza dell'inglese e, nel 2009, il sindaco di New York, Michael Bloomberg, approvò una legge che imponeva a tutte le farmacie della sua città di tradurre le etichette dei medicinali, contenenti posologia e controindicazioni, nelle sei lingue maggiormente in uso tra le comunità locali. L'iniziativa, partita da New York, si diffuse poi in altre aree metropolitane. Per verificare la reale applicazione di questi provvedimenti, due ricercatori, Iman Sharif e Julia Tse, visitarono 316 farmacie del Bronx, quartiere abitato da una numerosa comunità di lingua spagnola. Delle farmacie visitate, 286 decisero di partecipare a un'intervista telefonica. Le domande riguardavano sostanzialmente le modalità del rispetto della legge (Le etichette delle medicine sono state tradotte in spagnolo? Se sì, da quanto tempo? Come è stata eseguita la traduzione? Altre domande dello stesso tenore). I risultati, pubblicati nel 2010 sulla rivista "Pediatrics", furono sorprendenti. Il 25% circa delle farmacie intervistate non offriva servizi di traduzione. Di quelle ottemperanti, più dell'80% aveva fatto ricorso a programmi informatici per eseguire la traduzione. Poche disponevano di personale bilingue e solo il 3% si era avvalso di traduttori professionisti. Il guaio era che le traduzioni ottenute con l'ausilio del computer presentavano gravi errori che, in alcune situazioni, si erano dimostrati decisivi nell'orientare il comportamento dei pazienti di lingua spagnola. Soprattutto, mostravano un misto di inglese e spagnolo che causava seri problemi di comprensione. Un uomo, ad esempio, si trovò a prendere 11 volte al giorno la stessa pillola per l'ipertensione perché l'etichetta inglese "once a daý ("una volta al giorno") era diventata "undici al giorno" (once in spagnolo significa "undici"). In un altro caso, l'etichetta presentava poca ("poco" in spagnolo) al posto di boca ("bocca" in spagnolo), inducendo nell'errore che bisognasse assumere una piccola quantità del medicinale, quando questo avrebbe dovuto essere preso per bocca in quantità maggiori. In un altro ancora, dos besos ("due baci" in spagnolo) compariva al posto di dos veces ("due volte"), generando un effetto addirittura comico. Gli autori concludevano l'articolo con una raccomandazione rivolta sia alle farmacie che ai pazienti: quella di avvalersi di interpreti professionisti. Il problema, infatti, non sta nel miglioramento dei software di traduzione, ma nella consapevolezza che non ci si può limitare ad accozzare parole incomprensibili che possono pregiudicare in maniera seria la salute delle persone. Il rischio è di aumentare il divario esistente tra comunità e comunità nell'accesso ai diritti essenziali. E il rispetto dei diritti non può dipendere da un errore di traduzione.

Fonti: Katherine, "Bad Prescription Translations Put Patients at Risk", "Accredited Language", 14 aprile 2010, consultabile all'indirizzo http://www.



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